Il sistema Giapponese dell’Hara

Bronwen and Frans StieneArticles, Italiano Leave a Comment

Three tea pots

The Japanese system of the Hara translated into Italian
By Bronwen and Frans Stiene
Translated by Marina Anna Fellner

Che, quando riunite, creano un sistema che supporta la crescita e la guarigione spirituale. Queste pratiche lavorano con l’energia – energia spirituale. Poiché il nome Giapponese per energia spirituale è Reiki – si può vedere da dove abbia avuto origine il nome del sistema.

Ma su quale sistema energetico sono basati i principi di una pratica Reiki? Poiché Reiki è una pratica Giapponese che fu creata ai primi del 1900, sappiamo che (come molte arti marziali e pratiche del Ki, che vennero formalizzate in Giappone nello stesso periodo – karate, judo, aikido) hara o tanden erano considerate essere il centro della centrale energetica del corpo.

La parola hara, in Giapponese, significa letteralmente stomaco, addome o pancia. L’energia viene immagazzinata in questo punto del corpo, da dove si espande in tutto il corpo.

Gli insegnamenti di Usui Mikao si incentrano sull’incremento della energia nella hara. Dai diari di Hawayo Takata si può vedere che anche a lei la pratica fu insegnata in questa maniera.

Quando che il sistema Reiki divenne più occidentalizzato, negli anni 80, fu introdotto il sistema dei chakra (un sistema energetico proveniente dall’India che era stato incorporato nel movimento New Age) e lo (quello dell’Hara) sostituì – il sistema dei chakra è ora usato comunemente in Occidente

Oggi, negli insegnamenti ed esercizi tradizionali Giapponesi, per accrescere l’energia della persona ci si focalizza ancora principalmente sul sistema hara.

Infatti, secondo il sistema energetico Giapponese, nel corpo Vi sono due altri centri di energia. Uno è la testa e l’altro il cuore.

Nel libro Japanese Art of Reiki li abbiamo chiamati i Tre Diamanti. Collegando queste tre aree, il praticante crea unità ed equilibrio. Di grande importanza, comunque, è potenziare prima la hara inferiore, poiché questo è il punto centrale dell’asse del corpo.

Il ristabilimento di questa connessione con l’Energia Originale, attraverso la hara, assicurerà buona salute e guarigione dalle malattie. Vi è sempre accesso ad una affidabile fonte di forza, ogni volta che occorre.

Il focalizzarsi, per prima cosa, sulla hara comporta una ricettività (predisposizione) più profonda. Da questo punto centrale deriva una capacità di affrontare i compiti giornalieri e le emergenze improvvise con una facilità di comprensione. Ciò consente di adottare le azioni appropriate in una maniera equilibrata e scevra da pre-giudizi.

1. Hara inferiore (circa 8 cm sotto l’ombelico)

In questo centro, è immagazzinata l’ Energia Originale. Questa è l’energia con cui si nasce, l’energia che è l’essenza della tua vita e che ti fornisce lo scopo della tua vita. L’Energia Originale non è solo l’energia che ricevi dai tuoi genitori quando vieni concepito ma, cosa più importante, è la connessione energetica tra te e la forza vitale universale. Quando si parla della singola hara si sta parlando della hara inferiore. Questo è il centro energetico simbolico del Ki della Terra.

2. Hara intermedio (al centro del cuore)

L’energia di questo centro è collegata alle emozioni. Essa è energia “umana” connessa con l’esperienza umana. Attraverso questo centro si impara il processo della vita. Dalla fanciullezza all’età adulta e, di nuovo, all’essere bambino. Da bambino si è senza esperienza e crescendo si diventa un bambino con esperienza. Questo è il centro energetico simbolico del Ki del cuore.

3. Hara superiore (area del terzo occhio).

Questa è l’energia connessa con lo spirito. Quando si è connessi con questo centro, si possono vedere colori od avere capacità di veggenza. E’ importante non sbilanciarsi e mantenersi centrati. Se si usa questa energia in modo bilanciato, si può vedere al di là dell’immediato. Questo è il centro energetico simbolico del Ki del Cielo.

I tre diamanti del Ki della Terra, Ki del Cielo e Ki del Cuore sono alla base del sistema Reiki. Essi sono anche alla base di molti aspetti della cultura, religione e filosofia Giapponese.

Un diamante viene spesso usato come analogia del sé, nel Buddhismo. Ogni giorno un praticante lucida il diamante compiendo la propria pratica. Questo è un compito costante per gli esseri umani che, in questa realtà terrena, attraggano lo sporco, diventando infangati e privi di colore. Il diamante è così tagliente che può incidere quasi ogni cosa a cui l’umanità si attacca, riportando alla vera essenza della vita,come si vede nella perfezione di un diamante scintillante.

Per una spiegazione più dettagliata di questi tre centri energetici e di come si relazionino al sistema Reiki, vedere il libro The Japanese Art of Reiki.

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