Di Takeda Hakusai Ajari
Translated by Maryanna Pais
“Sono diventato monaco sul monte Hiei, ho studiato il buddismo esoterico Tendai e ora faccio parte della setta del buddismo esoterico Shingon. Ancora prima di diventare un monaco, ho passato molti anni a studiare le religioni tradizionali giapponesi come lo Shinto e Shugendo. Quando ero un monaco nel tempio Shingon, conobbi Frans Stine attraverso un capace monaco della setta Tendai.
Negli anni successivi, lo ho istruito intensivamente riguardo la teoria e le pratiche delle religioni tradizionali giapponesi, che si ritiene che Usui-san abbia imparato da solo. Ci siamo principalmente concentrati sugli aspetti buddisti della pratica dell’Usui Reiki Ryoho.
Frans viene in giappone in modo diligente e continuativo per imparare l’essenza delle religioni tradizionali giapponesi che sono alla base del Usui Reiki Ryoho. Non ha solo imparato le pratiche buddiste ma durante la sua ultima visita lo scorso anno (2023) ha anche approfondito la sua esperienza nelle pratiche Shinto.
Per la pratica del Usui Reiki Ryoho che ha lo scopo di guarire le persone nella mente e nel corpo, sa va san dir che lo stato mentale del praticante influenza in modo significativo l’efficacia del Reiki sul cliente. E’ impossibile per qualcuno che non è in grado di mantenere la pace interiore di fornire guarigione agli altri. Per questo motivo Usui-san ha articolato il seguente stato mentale per il praticante e insegnante come una medicina spirituale per tutte le malattie:
Solo per oggi
Non ti arrabbiare
Non ti preoccupare
Sii grato
Pratica con diligenza
Sii gentile verso te stess* e gli altri
Nonostante questi principi siano conosciuti come i cinque principi del reiki, è evidente che siano influenzati dal buddismo Mahayana. I principi del non arrabbiarsi e non preoccuparsi sono presi dai principi buddisti, che hanno lo scopo di affrontare i tre veleni dell’avidità, della rabbia e dell’ignoranza.
Un tratto caratterizzante degli insegnamenti del Buddha è la comprensione oggettiva degli stati mentali umani come “reazioni della mente”.
La rabbia nasce dall’insoddisfazione rispetto al momento presente, che nasce da un eccesso di avidità e desiderio, che è il primo dei tre veleni nel buddismo. La preoccupazione deriva dall’immaginare elementi negativi rispetto al momento presente, provare ansia verso di questi e lamentarsi.
In realtà sia la rabbia che la preoccupazione, insieme all’ansia alla fine dei conti riportano tutti all’illusione (ignoranza), l’ultimo dei tre veleni nel buddismo. Credo che l’intenzione di Frans sia di considerare questi principi non solo come richieste etiche ma dal punto di vista del Buddha illuminato.
Nei principi Mahayana, non vi è solo l’ammonimento di astenersi dal commettere azioni sbagliate e di compiere invece azioni buone, ma anche il principio di agire per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Nonostante i principi siano spesso considerati come ammonimenti negativi contro certe azioni, l’essenza dei principi Mahayana è di incoraggiare attivamente azioni positive.
Portare alla luce l’ignoranza nei nostri cuori, vivere una vita in cui ci tratteniamo dal provare ansia, preoccupazione e rabbia significa beneficio per sé (自利jiri) in giapponese. Mentre mantenere un atteggiamento di contegno, essere gentili con gli altri, ricordarsi di essere grati e compiere compiti che ci vengono forniti in modo diligente significa altruismo in giapponese (利他rita).
Un bodhisattva che in modo naturale pratica in modo benefico per sé e per gli altri, incarna l’ideale umano descritto dal buddismo.
Apprendere che Usui-san ha fornito Reiki gratuitamente a molti sopravvissuti durante il Grande Terremoto del Kanto rivela la pratica del bodhisattva, che dà priorità alla salvezza degli esseri senzienti su tutto il resto. Credo che Usui-san abbia immaginato una tale rappresentazione come l’ideale per un praticante e insegnante di Usui Reiki Ryōhō. La caratteristica principale attribuita a un bodhisattva è la “compassione”. In professioni come la guarigione, dove si interagisce con persone malate, un cuore compassionevole è indispensabile. È evidente che Usui-san, che ha studiato profondamente il buddismo giapponese, riteneva che la compassione fosse essenziale nella pratica del Reiki. Prima dell’introduzione della medicina occidentale in tempi moderni, c’era un’epoca nel nostro paese in cui i monaci buddisti fungevano da medici. Questo contesto storico è dovuto alla profonda connessione tra medicina e compassione nel buddismo. Penso che questo si applichi anche all’Usui Reiki Ryōhō. Il buddismo è essenziale nella pratica dell’Usui Reiki Ryōhō. Ritengo sia importante creare un ambiente in cui clienti e studenti ricevano trattamenti e insegnamenti da insegnanti di Reiki che hanno studiato il buddismo. Il buddismo insegna la saggezza e la compassione come suoi pilastri fondamentali. Pertanto, il Buddha può essere inteso come un “essere prezioso con due gambe”. Frans Stiene enfatizza particolarmente la “compassione” nella sua pratica e insegnamento del Reiki. Come suo stretto amico giapponese, credo di sapere meglio di chiunque altro che le sue affermazioni siano autentiche. Sebbene a volte passi diverso tempo tra i nostri periodi insieme, la sua natura calda e compassionevole rimane immutata.